venerdì 8 febbraio 2008

Capitolo 7° : Mare

Lo stereo acceso cantava "Are you the one?" di Peter Cincotti. Su questo swing accattivante, fischiettavo in camera da letto subito dopo la doccia.
I capelli umidi rivelavano qualche filo d'argento quasi invisibile..ma c'era. A 25 anni?? Che vergogna..
Sul letto jeans slavati e una camicia elegantina mai messa. Ma quella era un'occasione speciale. Zoe usciva dall'ospedale dopo 3 giorni di esami e lastre. Purtroppo dopo la prima lastra il medico ha preferito trattenerla perchè pareva ci fosse un'interessamento ai reni. Causa, la botta rimediata nella caduta dopo lo schiaffo di Mario...a proposito del "verme"..si da il caso che con il lavoro che faccio, qualche conoscenza non proprio raccomandabile ce l'abbia anch'io e in quel preciso istante era a fargli una "visitina". Sono sempre stato contro qualsiasi tipo di violenza ma quando ci vuole ci vuole.
Odio (e ripeto ODIO) chiunque alzi le mani su donne e bambini. Più che sugli uomini. So che non è un discorso logico perchè la violenza si potrebbe definire "uguale per tutti". Per me no. Quando sento alla televisione di donne stuprate o bambini picchiati, mi viene una rabbia addosso inimmaginabile.
Alle 9 ero già fuori casa emozionato come un bambino al primo giorno di scuola. Il motorino era parcheggiato nel cortiletto di casa. Avevo preso la macchina di mia nonna per far stare comoda Zoe, visto che aveva ancora qualche dolorino. Prima di arrivare in ospedale mi fermai in una pasticceria del centro per comprare i cannoncini. Panarello. Ne avete mai sentito parlare?E' in una traversa di V. Torino, a due passi da Duomo.
Beh..di quei cannoncini, in un week end di libertà da mia nonna, ne avevo fatti fuori mezzo kg...da solo.
Ne feci mettere 4 in un sacchettino e poi correndo ri-montai in macchina, destinazione Zoe.
Quando arrivai in stanza, era già in piedi vestita e con la borsa preparata. Un solo sguardo, un bacio appena accennato per farle coraggio e via insieme.
In macchina presi dal sedile posteriore il sacchettino con i pasticcini e glieli misi in mano.
I suoi occhi si acceserò in un'espressione stupendamente gioiosa e notai con grande piacere, che aveva una fame da lupo.
Li mangiò tutti con gusto dopo aver insistito perchè li mangiassi anche io.
No..io no potevo mangiare in quel momento. Ero troppo catturato da lei. Dal suo sguardo felice e dal pensiero di quello che stavo per fare.
La portai a casa sua un attimo per appoggiare la borsa, mettere a posto due cose e chiamare sua madre.
Poi via. Destinazione: mare.
Mi ero deciso sapendo da una collega di Zoe, che continuava a lamentarsi delle ferie che accumulava e non riusciva mai ad usare.
Il giorno prima avevo chiamato un hotel tranquillo di Laigueglia (Liguria - vicino da Alassio) per prenotare una stanza vista mare. Era un hotel gestito da un cugino di Fede, quindi trovare posto anche a inizio agosto, fu abbastanza semplice.
Zoe non sapeva nulla di nulla, ma l'antidolorifico che le avevano dato poche ore prima di dimetterla aveva fatto decisamente effetto e infatti stava dormendo come un angioletto.
Il grosso dell'esodo estivo era terminato e il viaggio passò via liscio come l'olio. In meno di 3 ore eravamo già parcheggiati davanti al mare. Quando lei aprì gli occhi e le si presentò davanti quello spettacolo rimase senza fiato. Una lacrima fece capolino da quell'occhio semi chiuso per la luce, e mi disse "Tu sei pazzo...davvero un pazzo scatenato...io devo andare al lavoro...è bellissimo tutto ma non posso rimanere..."
Alzai un indice lo posai delicatamente sulle sue labbra umide di lacrime e le dissi "Ehi...ho già fatto tutto io..tu fino a settimana prossima rimani qui con me a goderti il sole, il mare e i ristoranti della costa...sempre se ti va..insomma..non voglio obbigarti.." e le diedi un bacio.
Quando sentì quelle parole si mise a singhiozzare ancora di più e mi buttò le braccia al collo per la felicità. Io ero un vulcano di emozioni. Non riuscivo più a capire nulla. Le avevo donato felicità. E questo era quello che desideravo.
E' veramente una soddisfazione immensa per me, dare felicità alle persone a cui tengo, senza pretendere nulla e sorprendendole sempre. Questo mi portava però, a volte, ad avere anche momenti di depressione e sconforto, quando mi accorgevo che non riuscivo a raggiungere questo scopo.
"Dai..ora in camera a metterci i costumi e andiamo in spiaggia che alle 13 dobbiamo andare in un posto....2° sorpresa della giornata!!" e sorrisi.
Lei era in un palese stato confusionale da emozioni. Continuava a sorridere e riusciva a malapena a dire "si" e "no".
Preso il sole per un'oretta abbondante, ci avviammo verso Alassio con il sole alto nel cielo. La brezza che arrivava dal mare rendeva meno dura la passeggiata che ci aspettava. Zoe aveva una canottiera gialla, un copricostume arancione e un berretto coloratissimo calcato su quella massa di capelli perennemente scompigliati. Ed era felice. Brillava di quella felicità da bambina che la rendeva ancora più bella.
Arrivammo. Ristorantino con gazebo sulla spiaggia, pesce, vino e spensieratezza quanto basta per rendere quella giornata unica.
Quei sapori, i profumi e le sensazioni sarebbero rimasti intatti dentro me..lo sentivo dal profondo del cuore..sentivo quella vocina che sentono le persone che sono state colpite e affondate..troncate..a mio modo di vedere esiste davvero il colpo di fulmine. Che poi un rapporto vada costruito giorno per giorno con spensierato romanticismo ecc., siamo tutti d'accordo. In quel caso però, io ero stato davvero travolto dalla conoscenza di quella ragazza. Mi aveva ribaltato le percezioni, ogni cosa al mondo era già bella prima di lei, ma ora...
Diciamo che assumeva un sapore ancora più buono.
Il caffè amaro può piacere o non piacere. A me piace. Ma se c'è lo zucchero è meglio. Lei era lo zucchero nel caffè. La cosidetta ciliegina sulla torta.
"Mi spieghi da dove vieni?" chiese lei, guardandomi divertita.
"Sesto San Giovanni..Milano..Italy madame...perchè?"risposi..
"Ma perchè non esistono ragazzi come te..così romantici e carini..insomma..boh..sei un e.t. Di ragazzi non ne ho avuti tanti però "come te nessuno mai".."
Era bello sentirsi dire quelle parole, soprattutto per uno come me che era stato abituato in passato, a dare moltissimo senza chiedere nulla in cambio.
Vedere quelle dimostrazioni di affetto da parte di Zoe apriva un mondo nuovo. Quello della consapevolezza di avere una persona al mondo che voleva stare con me. Era incredibile. Si vedeva dai suoi gesti che mi cercava, voleva starmi vicino e voleva che io stessi vicino a lei.
Alla fine di quella settimana sia io che lei saremmo tornati alle nostre occupazioni. Un filo di tristezza a questo pensiero, si faceva strada in me, ma non più come una volta.
Prima quando la persona con cui mi frequentavo doveva andare via o non ci vedavamo con grande frequenza, ci stavo davvero male. Diventavo nervoso e perennemente alla ricerca di un minuto per noi.
Ora no. Ma non perchè fossi diventato menefreghista. Riuscivo a godere a pieno dei momenti con lei. Fino all'ultima goccia. Ero pienamente soddisfatto di Zoe, del suo modo di essere e dare attenzioni.
Senza accorgersi eravamo usciti dal ristorante e ci eravamo messi vicino a prendere il sole in spiaggia. Stando li al suo fianco non riuscivo a stare in silenzio e continuavo a tenerle la mano. E' proprio questo forse il segreto? Amarsi di fianco, guardando lo stesso orizzonte.

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